La “Red VeLVet CaKe” è per me la regina delle torte,morbida, umida, con quel suo sapore divino e quell’aspetto quasi candido che cela un cuore rosso fuoco. Per me Lei, scusatemi se parlo della torta come se fosse una persona, è l’espressione dell’incontro tra il bello e il buono…anzi buonissimo.
Mi dispiace di non avere molte più foto e che mie foto siano venute così male. Mi dispiace che la mia Red Velvet forse non renda giustizia alla sua bellezza (sul rosso si puo' decisamente migliorare, ma secondo me è il cacao che la scurisce troppo :( ) e al suo sapore a dir poco indimenticabile…occhio perché crea dipendenza…io nel mese di dicembre ne ho fatte ben 3 e hanno sempre riscosso un enorme successo!
Prima di fare questa torta mi sono documentata, documentata e documentata, oltre all’esistenza di circa un milione di miliardi di ricette più o meno simili ho scoperto che si cela un fitto mistero circa l’origine di questa torta. La versione più diffusa, ma anche la meno accreditata perché sa molto di leggenda metropolitana, è che la ToRta di VeLLuTo sia stata creata dal cuoco dell’elegantissimo Waldorf-Astoria di New York. Si narra infatti che negli anni ’40 una signora si fosse recata a cena al Waldorf-Astoria e che avesse ordinato come dessert la allora sconosciuta “Red Velvet” . La torta le piacque così tanto che una volta tornata a casa scrisse al Waldorf-Astoria chiedendo gentilmente se il cuoco le potesse inviare una copia della deliziosa torta. La Signora fu accontentata, ma amara fu la sorpresa di ricevere l’ambita ricetta insieme ad un conto di 100$ (o 200$ a seconda della versione). La Signora andò su tutte le furie e si rivolse ad un avvocato che però le sconsigliò di intentare una causa perchè avrebbe sicuramente perso. Ma la Signora non si arrese, voleva vendicarsi per il conto salato che aveva dovuto pagare e allora decise di rivelare a tutti la ricetta segreta dell’amata torta, in modo che chiunque avesse potuto riprodurla e il famoso cuoco Mise su una specie di catena di Sant’Antonio che aveva come oggetto la ricetta della Red Velvet e in men che non si dica la ricetta si diffuse in tutta l’america settentrionale.
Leggendo leggendo si scopre che pero’ la Red Velvet veniva nominata già in alcuni libri della fine dell’’800 e che un libro di ricette della Chiesa Metodista del 1910 riportava la ricetta sia di una Velvet cake che di una Red cake…chissà se si trattava già della nostra amata Red Velvet.
In origine il colore della Red Velvet Cake, nasceva dalla reazione chimica tra l’aceto e in parte del latticello (conosciuto come buttermilk) e il bicarbonato di sodio (ovvero la baking soda) utilizzato al posto del lievito “chimico”.
La presenza del latticello, oltre a conferirle un sapore particolare, è l’artefice della sua vellutata consistenza che resta morbidissima per più giorni, senza richiedere l’ausilio di bagne.
Oggi, il caratteristico colore è dovuto alla quantità di colorante alimentare in base alla quale si otterrà una gradazione di rosso che può variare dal rosso fragola al rosso scuro.
E voi vi chiedere che cos’è il LATTICELLO* o BUTTERMILK?
«Il latticello è il liquido residuo del processo di burrificazione di panna non acidificata.
Facendo il burro in casa, per esempio, si noteranno dei residui liquidi sul fondo del recipiente.
Questo siero con minuscoli residui di burro, combinati con i batteri naturali presenti nell’aria, si acidificano.
Ci si ritrova così il latte del burro ovvero il nostro latticello casalingo».
Il latticello è, per ora, quasi sconosciuto e decisamente introvabile già pronto all’uso, qui in Italia. Per fortuna è facilmente “riproducibile”, all’occorrenza, con vari metodi:
Eccone tre:
1. Lasciar inacidire la quantità di latte indicata in ricetta come latticello in un posto caldo.
2. Usare latte scremato con qualche goccia di limone per qualche ora fuori dal frigo.
3. Mescolare 50% di latte scremato e 50% di yogurt bianco intero
Dopo aver cercato il latticello in lungo ed in largo per tutti i supermercati, ipermercati, biobotteghe ecc ecc io ho optato per il terzo metodo.
Ma adesso passiamo alla ricetta, che io ho ho trovato qui e che ho modificato seguendo quest’altra ricetta trovata sul sito di Joy ofBaking. In pratica ho mantenuto gli ingredienti della prima ricetta e ho seguito il procedimento della seconda…non so perché ma questa cose di mettere tutti gli ingedienti insieme non mi convinceva, a me le cose troppo semplici non piacciono.
Ingredienti:
300 gr di zucchero
5 gr di bicarbonato
5 gr di cacao amaro
pizzico di sale
250 ml di latticello (io 125 gr di latte scremato + 125 gr di yogurt intero)
2 uova a temperatura ambiente
375 ml olio di girasoli
5 ml di aceto bianco
25 ml (o 5 cucchiaini rasi se usate quello in polvere) di colorante alimentare
5 ml di vaniglia
Frosting:
250 gr di buona crema di formaggio
250 gr di mascarpone
150-200 gr di zucchero a velo setacciato
400 ml di panna da montare
5 ml di vaniglia
Preriscaldare il forno a 175 ° C, imburrate ed infarinate 2 teglie da 24 cm di diametro e mettetele da parte.
In un piccolo recipiente, di solito io uso il bicchiere graduato, versate il latte scremato con lo yogurt e lasciateli riposare fino al momento di dover usare il vostro latticello.
In una ciotola setacciare insieme la farina, il sale e il cacao in polvere e metteteli da parte.
In un'altra ciotola abbastanza capiente montate le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto gonfio e spumoso, aggiungete l'olio e continuate a montare per 2-3 minuti. Aggiungete la vaniglia e amalgamate bene.
Prendete il vostro latticello ed aggiungete il colorante rosso...io di solito non peso il colorante...vado ad occhio.
Adesso iniziate ad aggiungere le polveri ed il latticello al vostro composto di uova, dovete iniziare con le polveri e finire con le polveri, in poche parole alternate polveri, latticello, polveri,latticello, polveri, facendo attenzione ad amalgamarli bene al composto.
Infine prendete una tazzina versatevi dentro l'aceto e aggiungete il bicarbonato di sodio, per reazione chimica le due sostanze inizieranno a frizzare, voi aggiungeteli velocemente al composto precedentemente ottenuto e mescolate velocemente.
Dividete l'impasto in due parti e versatelo nelle teglie precedentemente imburrate e infarinate, infornate in forno già caldo per circa mezzora.
Come dico sempre il tempo di cottura è molto indicativo, dipende da forno a forno, io vi consiglio sempre di fare la prova stecchino.
Una volta cotte, fate raffreddare le torte su di una gratella e una volta fredde avvolgetele con la pellicola e fatele riposare in frigo per almeno un'ora prima di tagliarle (meglio se una notte intera oppure mettetele in freezer per un'ora). E' indispensabile questo passaggio in frigo perchè la torta è molto delicata, rimane molto morbida e rischiereste di romperla nel tentativo di tagliarla.
Per il frosting:
Mescolare la Philadelphia con il mascarpone fino ad ottenere un composto liscio, agiungere la vaniglia e lo zucchero a velo e lavorare fino ad ottenere un composto liscio. Aggiungere poco alla volta la panna precedentemente montata mescolando dall'alto verso il basso per non smontarla.
Fate riposare il frosting in frigo per almeno un ora prima di utilizzarlo.
Assemblaggio:
Prendete le due torte e tagliatele a metà, in modo da ottenere 4 strati di torta.
Farcite tutti gli stati della torta e ricopritela tutta con il frosting precedentemente preparato.
Fatela riposare un'oretta in frigo e poi fategli un altro strato di copertura con il frosting.
Prendete la sac à poche, riempitela di frosting e decorate a piacere.
Naturalmente questa è la mia versione, ognuno di noi è libero di decorarla dando libero sfogo alla propria fantasia :)
Vi consiglio di provarla almeno una volta nella vita perchè è una vera delizia...fatemi sapere se la provate...buona serata!
Con questa ricetta partecipo al contest di "Una pasticciona in cucina"